Incontro con i genitori
Castellaro Lagusello (Monzambano) – MN
24 ottobre ore 16.00
presso la Scuola dell’Infanzia di Castellaro
La scuola dell’infanzia di Castellaro Lagusello che partecipa da sempre al Concorso di Disegno ha scelto, per questa edizione, di organizzare un incontro aperto a tutti i genitori, gli insegnanti e i collaboratori interessati, per presentare il progetto di “Diritti a Colori” dal titolo “Bambini per la pace” in relazione al tema proposto dal concorso “diritti che contrastano il coinvolgimento dei minori nei conflitti armati”.
Per informazioni:
Scuola dell’infanzia di Castellaro Lagusello
Tel. 0376 88971
PROGETTO
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“Diritti a colori 2011”
tema:
“I diritti che contrastano il coinvolgimento dei minori nei conflitti armati”
Premessa:
“Bambini per la pace” … solo un percorso di pace può combattere la guerra!
Quali sono i diritti e i doveri dei bambini per costruire un percorso di pace?
Da parecchi anni partecipiamo al concorso Diritti a colori, quest’anno abbiamo affrontato l’argomento proposto con la consapevolezza della difficoltà del tema , cercando di renderlo il più possibile vicino all’esperienza dei bambini, andando alla radice degli argomenti, evitando nel limite del possibile le semplificazioni superficiali e i luoghi comuni.
Si tratta di un argomento particolarmente impegnativo, perchè parlare di guerra è, non solo per i bambini ma anche per adulti che non l’hanno vissuta, una sfida.
Ci siamo poste delle domande circa la capacità dei bambini di affrontare consapevolmente l’argomento, valutando anche l’aspetto di estraneità e di astrazione che comporta.
Abbiamo tuttavia pensato che i bambini sono in grado di affrontare e rispondere ad ogni domanda adeguatamente posta . Andare alla radice del problema vuol dire coglierne la complessità ma renderla nello stesso tempo accessibile all’esperienza.
Da dove nasce la guerra, più semplicemente la conflittualità ?
Quali conflitti sperimentano i bambini? Cosa ne pensano? Come li vivono?
Il nostro impegno è quello di riconoscere i pensieri dei bambini come degni di rispetto e utili all’approfondimento. Ascoltare, rilanciare gli argomenti,condividere, fare ipotesi e proporre assieme soluzioni dove sono possibili . L’ambiente può favorire in larga misura le relazioni pacifiche e positive o i conflitti e l’aggressività, partiamo quindi dal presupposto che un discorso sulla guerra, non possa prescindere da un’analisi approfondita sulla nascita e sullo sviluppo dei conflitti come esperienza personale privata o sociale dei bambini ma anche degli adulti. É chiaro che affronteremo parole considerate tabù per i bambini,(ad esempio la malattia, la morte ecc. ) riportando integralmente le loro opinioni e i loro pensieri , che spesso sono volutamente tralasciati o non sono opportunamente documentati . Un percorso di pace non può prescindere dalla conoscenza dei diritti ma anche dei doveri che riguardano la convivenza, il nostro diritto deve confrontarsi costantemente con il dovere, che da la misura e il limite alla nostra libertà nel rispetto di quella altrui . E’ in gioco il concetto di convivenza,di distribuzione delle risorse , di necessità primarie ,
di relazioni che si basano sull’equilibrio fra i nostri bisogni e quelli degli altri .
Dare voce all’infanzia, significa anche mantenere una memoria , un segno di ciò che viene detto e fatto. La creazione di un laboratorio espressivo a scuola ha lo scopo, tra l’altro,di raccogliere materiali e conservarli.Pianificare le risorse che abbiamo a disposizione ci consentirà di lavorare in maniera adeguata tenendo conto dell’ambiente, predisponendo modalità e gruppi di lavoro.
E’ necessario, a nostro avviso , costruire un ambiente a misura di bambino che lo renda autonomo nelle scelte , che sia confortevole e aiuti la riflessione e il confronto.Laboratorio
Spazio dell’ascolto: argomenti e contenuti
E’ possibile per ora fornire solo una traccia del percorso che stiamo seguendo ( il progetto è in itinere ), poichè il lavoro vero si definisce mentre lo si fa , vedendo cioè, quali sono gli argomenti che emergono dalle conversazioni e decidendo con i bambini a quali dare priorità.
L’insegnante ha un ruolo di regia e di mediazione, indirizza la conversazione riproponendo parole chiave utili all’ indagine, che riguarda nel nostro caso la nascita dei conflitti.
La ricerca del significato delle parole sotto forma di gioco, ci servirà da traccia per capire il grado di comprensione che i bambini hanno rispetto ad alcuni argomenti proposti e il legame con la loro esperienza personale, conseguentemente sarà il racconto delle loro esperienze , espresso in forma verbale o grafica il mezzo privilegiato del nostro lavoro.
Partire dunque da interessi o episodi personali, fare domande sulle motivazioni , scavare nella memoria del visto o sentito. I bambini raccontano sempre storie mentre disegnano.
E’ per questo che riteniamo il disegno una modalità privilegiata e necessaria per i bambini. Proseguiremo scegliendo una parola chiave emersa dalla conversazione,(ad esempio la parola lotta) faremo delle domande nel grande gruppo di età omogenea e successivamente nel gruppo misto,
(per esempio …cos’è la lotta? Perchè si lotta? Come mai si fa la lotta? quale può essere il suo esito? cosa succede quando due persone litigano? Inventiamo una storia con esiti diversi …qual’è quello più utile per tutti e due i contendenti? Perchè?
Spazi e modalità di lavoro
Il laboratorio è stato pensato come offerta e stimolo di attività per i bambini ma anche come luogo d’ informazione per chi, insegnanti o genitori, fosse interessato a capire quali modalità di lavoro vengono utilizzate a scuola . La proposta comprende l’apertura ai genitori di più laboratori pomeridiani,nel periodo che va da fine ottobre alla prima settimana di novembre. In questo modo soddisferemo la richiesta di vedere e conoscere il lavoro espressa da alcuni genitori che saranno presenti alle attività e ci aiuteranno a documentare attraverso foto e video i momenti più significativi . La proposta ha anche lo scopo di fornire indicazioni pratiche sull’organizzazione dei laboratori, è infatti necessario che i bambini siano messi nella condizione di lavorare con tranquillità e con strumenti adeguati. Gli spazi sono suddivisi all’interno, fra saletta di pittura attività espressive e aula grande ed esterno quando il tempo lo permette, con tavoli in giardino.
Brevi indicazioni pratiche per l’utilizzo degli spazi e dei materiali
- I materiali, gli spazi e le divisioni in gruppi di lavoro, devono essere predisposti prima di iniziare l’attività con i bambini, questo consente di ottimizzare i tempi e non stancare i bambini con lunghe attese che fanno perdere l’entusiasmo per il lavoro .
- E’importante che l’offerta sia inizialmente di strumenti semplici , essenziali, matite o semplici penne , per favorire la concentrazione sul disegno,sulla personalizzazzione del segno e la ricerca di particolari
- I bambini hanno bisogno di buoni materiali e strumenti,dobbiamo essere attenti a questo, è incomprensibile che si pretendano ottimi risultati usando materiali scadenti.
- Lo strumento deve essere adeguato e compatibile, generalmente su fogli lisci o patinati, è difficile colorare con le matite, mentre le chine o gli acquerelli hanno bisogno di fogli abbastanza pesanti per poter assorbire l’acqua. I colori a cera non consentono un disegno molto preciso e pieno di particolari, sono utili invece per ampie campiture, (meglio utilizzare quelli più morbidi).
- Le tempere devono essere tenute in vasetti chiusi con i colori già mescolati pronti per l’uso, è utile acquistare solo i colori primari e non utilizzare il colore da tubo ma mescolarli e farli usare ai bambini per ottenere varianti cromatiche.Meglio che ogni vasetto abbia il proprio pennello, per non sporcare i colori.
- I fogli sui quali si disegna non devono essere troppo piccoli ne avere dei colori di sfondo troppo forti che impediscono di percepire le variazioni cromatiche (ad esempio dell’acquerello).
- Le dimensioni del supporto devono essere conformi alla necessità del gesto e in rapporto allo strumento (inutile ad esempio usare un pennello troppo grande su un foglio piccolo e viceversa).
- E’ necessario variare gli strumenti e i materiali , ma concentrarsi sui contenuti,i bambini devono essere messi nella condizione di poter usare al meglio la loro immaginazzione, per questo devono parlare confrontarsi raccontare , esprimere una ricchezza verbale piena di particolari aiuta la fantasia espressiva.
- Quando un bambino lavora, meglio non intervenire, se non per dare consigli sull’utilizzo dei materiali (ad esempio cambiare spesso l’acqua sporca di lavaggio dei pennelli, ecc.).
- E’ importante che il bambino si senta gratificato per quello che fa indipendentemente dai risultati , perchè il percorso che porta all’acquisizzione delle abilità non è immediato e ha bisogno di più occasioni,quindi dare soprattutto ai bambini che hanno più difficoltà, più occasioni per esprimersi.
- Far capire la necessità del rispetto dei materiali e del loro uso, i materiali non si sciupano, non devono essere buttati via, (ma comunque non si deve avere timore del foglio sul quale si disegna, e non bisogna considerarlo una prova unica e irripetibile come per il cibo occorre il giusto equilibrio nel valutare la necessità , ciò che serve , ciò che è utile, senza eccedere in sprechi.
- Creare qualche sorpresa stimolante (espandere e ingrandire le loro immagini attraverso una lavagna luminosa, riprendere e far rivedere le immagini del laboratorio ecc.)
Documentazione
Documentare e trascrivere è importante e consente di seguire una traccia segnata dai bambini nel tempo e a posteriori ricostruire i loro percorsi. Il lavoro e la documentazione alcune volte devono coincidere, per ritrovare l’immediatezza di ciò che è stato detto e fatto (per esempio usare il registratore). Anche per questi motivi abbiamo pensato di coinvolgere alcuni genitori, per far conoscere da vicino il nostro metodo di lavoro e consentire in carenza di personale, l’aiuto effettivo nella documentazione fotografica e video.verificando con loro quali modalità di partecipazione utilizzare e quali mezzi di documentazione prediligere (cartaceo o digitale, video,cd, dvd).
ANTONELLA GANDINI
Antonella Gandini (1958) vive a Monzambano (MN).
Ha studiato pittura e tecniche grafiche all’Accademia di Belle Arti di Verona, successivamente si è laureata in filosofia presso l’ateneo veronese. Dopo l’esperienza pittorica degli anni ottanta, approfondisce tecniche artistiche diverse, particolarmente la fotografia e la videoart.
Insegna e si occupa di progettazione e attività espressive nella scuola dell’infanzia.
Ha curato iniziative fra cui nel 2003 per il Museo d’Arte Moderna della Regione Lombardia di Gazoldo degli Ippoliti, la mostra “Favole del terzo millennio illustrate dai bambini”.
Una sua opera fotografica “Sguardi dal mondo” Adiyaman 1998,Turchia, fa parte della collezione dedicata all’infanzia sfruttata, Rosso Malpelo, Sperlinga, Enna.
Ha tenuto conferenze-incontri su tematiche artistiche, all’Associazione Seriatese Arti Visive, Bergamo, all’ Accademia di Belle Arti di Catania, alla Biblioteca Lunardi di Brescia e altre.
Dal 1980 la sua attività espositiva conta una fitta partecipazione a mostre collettive e personali.
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